'Cent'anni di solitudine' di Gabriel García Márquez
Ascolta dal lunedì al venerdì, a partire dal 2 maggio, la lettura di uno dei capolavori del '900, con la consueta voce di Giancarlo Guardabassi.
Si tratta del romanzo ''Cent'anni di solitudine" dello scrittore colombiano Gabriel García Márquez, scomparso il 17 aprile scorso. Questo riconosciuto capolavoro è stato votato, durante il IV Congresso internazionale della Lingua Spagnola, tenutosi a Cartagena nel marzo del 2007, come seconda opera in lingua spagnola più importante mai scritta, preceduta solo da Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes
Breve descrizione del romanzo (tratta da Wikipedia):
'Cent'anni di Solitudine' (titolo spagnolo 'Cien años de soledad') è un romanzo del 1967 del Premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez e una delle opere più significative della letteratura del Novecento.
Narra le vicende delle varie generazioni della famiglia Buendía, il cui capostipite, José Arcadio Buendía, fonda la città di Macondo. La storia, non lineare, è narrata attraverso diverse cornici temporali, tecnica ispirata dallo scrittore argentino Jorge Luis Borges (come ne Il giardino dei sentieri che si biforcano).
Il libro, ampiamente apprezzato, considerato da molti l'opera maggiore dell'autore, è stato pubblicato inizialmente in spagnolo nel 1967, successivamente è stato tradotto in trentasette lingue e ha venduto più di 20 milioni di copie.
Il realismo magico e la materia tematica di 'Cent'anni di solitudine' lo rese un importante e rappresentativo romanzo del boom latinoamericano degli anni Sessanta e Settanta, influenzato stilisticamente dal Modernismo (europeo e nordamericano) e dal movimento letterario legato alla rivista cubana Vanguardia.